sabato 16 agosto 2008

Europeana


La Commissione Europea ha invitato l’11 agosto ad aumentare il contributo finanziario alla biblioteca digitale europea, che metterà a disposizione dei navigatori le collezioni dei musei e delle biblioteche dei ventisette stati membri. “Investimenti pubblici e privati supplementari sono necessari per accelerare la digitalizzazione” ha dichiarato Viviane Reding, il commissario alla società dell’informazione e ai media.

Il prototipo della biblioteca, che si chiamerà “Europeana”, verrà inaugurato a novembre. Il portale sarà ospitato dalla Biblioteca nazionale d’Olanda e consentirà già dai primi tempi l’accesso a circa due milioni di documenti. Nel 2010, quando la messa in rete diventerà pienamente operativa, il numero dovrebbe salire a sei milioni. Libri, quadri, fotografie, opere musicali e film inseriti dalle istituzioni culturali dei 27 saranno consultabili. Questo porrà però due problemi: il primo è quello del denaro, serviranno cioè ulteriori finanziamenti; il secondo è invece più delicato, andando a toccare i diritti d’autore. Sono in corso trattative e discussioni per trovare una soluzione: che siano collegamenti ai siti dei proprietari dei diritti o delle condizioni poste agli utenti, qualcosa si troverà…

Al momento solo l’1% degli archivi di musei e biblioteche sono disponibili in formato digitale. È per questo che la Commissione ha annunciato un aiuto pari a 120 milioni di euro nel biennio 2009-2010, lodando paesi come la Grecia e l’Olanda per gli sforzi compiuti. Altri si mostrano meno ambiziosi: Lituania, Finlandia e Slovacchia preferiscono usare diversamente i fondi europei. Altri ancora preferiscono una collaborazione con enti privati.

“Europeana” potrebbe diventare un formidabile strumento di diffusione culturale in Europa, un po’ come accade nelle biblioteche americane. Oppure potrebbe rivelarsi l’ennesimo spreco burocratico. Spetta a noi, ma soprattutto ai politici europei farne un buon uso.


Carl Spitzweg, "The Bookworm"



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LA FRASE DEL GIORNO
Fortunatamente la sopravvivenza e la fama delle opere poetiche migliori non dipende mai dai giudizi dei dotti: grazie a Dio, quel che è buono e vitale si è sempre preservato da solo, mentre anche i più zelanti tentativi di valorizzare molte grandezze hanno avuto raramente successo, o forse mai.
HERMANN HESSE, Dall’Italia

1 commento:

Alberto ha detto...

Davvero interessante, sarà molto utile anche per chi vorrà fare un po' di analisi linguistico-computazionali caserecce.