lunedì 1 febbraio 2010

Poesie per febbraio

Febbraio ci fa avvertire già il fremito della natura che si risveglia: un sommovimento che dalla linfa sale fino a scaturire gemme da rami nudi e timidi fiori nel sottobosco tra le foglie secche lasciate dall’autunno e marcite per la neve dell’inverno. Il sole si fa più caldo e gli animali si avventurano fuori dalle loro tane. Ma ancora non è tempo di primavera e il famoso proverbio ce lo testimonia: “Febbraio febbraietto, corto e maledetto” è in grado di mostrare ancora la sua faccia d’inverno…

.

FRANCESCO PASTONCHI

SOLE DI FEBBRAIO

Sole dipinto su chiazze di neve
di tra gli alberi scarni. Le colline
si piegano soavi ad invocare
passi di giovinezza. È tardi, è tardi
ora e il riassaporarli amaro.
Ma è felicità nell'aria, e voglia
d'incontri ha il cuore per solinghe strade,
dove già forse qualche orma di primule
lascia coi nudi piedi primavera.

(da Endecasillabi, 1949)

.

Fotografia © Mario Domina

.

MARIO LUZI

GEMMA

Che ti mormora il sangue negli orecchi e alle tempie
quando è là di febbraio che nel bosco
ancora risecchito corre voce
d'una vita che ricomincia e oscura
geme negli animali insonni, s'agita
nel mare ed oltre il mare nei paesi
ricchi e strani ove a tempo il fachiro
nella bara di vetro tra vipere si sveglia?

Nei mesi alterni, nella primavera scontrosa
un vento cupo chiama alla fatica
per la notte piovigginosa i semi
e le radici esauste e le ceppaie. È il tempo
che soffia nelle ceneri, ravviva
le faville sopite, dalle antiche
ferite spiccia sangue. Tutt'intorno
gli alberi consueti mettono fiori strani.

Rivedo le mie donne, i miei cari,
tra l'uno e l'altro il tempo, il vento, l'uggia.

(da Primizie del deserto, 1952)

.

.

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
LA FRASE DEL GIORNO
L'uomo è come un albero e in ogni suo inverno levita la primavera che reca nuove foglie e nuovo vigore.
VASCO PRATOLINI, Cronaca familiare




Francesco Pastonchi (Riva Ligure, 31 dicembre 1874 – Torino, 29 dicembre 1953), poeta e critico letterario italiano. La sua poesia si svolse in origine secondo modi parnassiani e soprattutto dannunziani, lontana da ogni vera intimità e sensualmente intesa alla ricerca della bellezza formale, facendosi con il tempo più malinconica e meditativa.


Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), poeta italiano, fu uno dei grandi rappresentanti dell’Ermetismo. Più volte candidato al Nobel, fu insignito della Legion d’Onore. Fu Accademico della Crusca e senatore a vita.



2 commenti:

Gianna ha detto...

Bellissima presentazione del mio mese, Daniele!

DR ha detto...

Be', allora auguri!