lunedì 7 gennaio 2013

Tanti tramonti nel ricordo

 

JOSÉ SARAMAGO

TRAMONTO

Che puoi ancora dirmi che non sappia,
vetta di sole esangue sulla terra,
lieve garza di nebbia che si frange
tra l’azzurro del mare e il cielo ardente?
Ormai tanti tramonti nel ricordo,
tante dita di fuoco sulle acque,
che tutto si confonde quando è notte,
calato il sole, si chiudono i tuoi occhi.

(Traduzione di Giulia Lanciani)

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Adesso che le sere scendono appena più tardi – pochi minuti, ma si apprezza sensibilmente il chiarore che perdura nel tramonto: a Natale uno sbadiglio di gallo, a Sant’Antonio un’ora e un gloria recitano i proverbi di qui – si rimane ancor di più affascinati dal tramonto. Ogni sera è lì, eppure ogni sera ci appare diverso, riusciamo a cogliervi una sfumatura, una luce, un colore che non avevamo mai visto. Così ne resta ammaliato anche il Premio Nobel portoghese José Saramago: perché ogni tramonto è una poesia e osservandolo “siamo uguali agli dei, quando incontriamo / nella solitudine del mondo questi segni / come ponti che ardono le distanze”.

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FOTOGRAFIA © ALVES GASPAR

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LA FRASE DEL GIORNO
Come al solito entrava al tramonto nell'animo di Drogo una specie di poetica animazione. Era l'ora delle speranze.
DINO BUZZATI, Il deserto dei Tartari




José de Sousa Saramago (Azinhaga, 16 novembre 1922 – Tías, 18 giugno 2010), scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta, critico letterario e traduttore portoghese, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1998 perché “con parabole, sostenute dall'immaginazione, dalla compassione e dall'ironia ci permette continuamente di conoscere realtà difficili da interpretare”.


4 commenti:

Paolo ha detto...

Saramago appartiene per quanto ne so ( ho letto solo "Il Vangelo ) agli uomini senza dubbi e mi sta sui coglioni. Vedi anche i versi: " che potrai mai raccontarmi di nuovo che io , il famoso, intelligentissimo e noto a tutti Sa-ra-ma-go, non sappia, o sole che sorgi come tutti i giorni, che noia, che palle ? Niente! So tutto! Ho capito tutto! Ecc.ecc.
Il Deserto dei Tartari appartiene ai due libri che non oso rileggere; l'altro è 1984. Brrrr....

DR ha detto...

concordo sull'antipatia di Saramago, tipico saccente snob... infatti questa è la sua prima poesia che pubblico, chiaramente per il tema dei tramonti, che sempre mi affascina. anch'io ho letto solo il Vangelo secondo Gesù. Il Nobel, tra l'altro, non sempre è un segno di grandezza, anzi spesso è solo un accomodamento politico.

Vania ha detto...

...ma taci...poche sere fa ...ero in macchina...e c'era un tramonto sbalorditivo....avevo la macchinetta foto....evvai....!!!!
...ma sfortuna ha voluto....che trovassi le sbarre del treno...e tutto è andato in fumo....:)))

...ecco il mio ricordo su questa poesia.:)))
ciaooo Vania

DR ha detto...

ci sono fotografie che si fanno anche con gli occhi... ti restano dentro. Oppure le trasformi in poesie