mercoledì 17 settembre 2014

La formula del fiore

 

MARINA CVETAEVA

I VERSI CRESCONO, COME LE STELLE

I versi crescono, come le stelle e come le rose,
come la bellezza - inutile in famiglia.
E, alle corone e alle apoteosi -
una sola risposta: «Di dove questo mi viene?»

Noi dormiamo, ed ecco, oltre le lastre di pietra,
il celeste ospite, in quattro petali.
Mondo, cerca di capire! Il poeta - nel sonno - scopre
la legge della stella e la formula del fiore.

14 agosto 1918

(da Poesie - Traduzione di Pietro Zveteremich)

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Fare poesia - sosteneva Marina Cvetaeva non è “allietare il lettore con begli echi delle parole”, ma una ricerca continua, un’operazione conoscitiva della realtà dove il ritmo e la rima sono un mero strumento. Eppure, questa ricerca non ha nulla di scientifico, anzi, si svolge misteriosamente, si manifesta attraverso i sogni, attraverso arcani meccanismi ignoti ai poeti, i quali interagiscono come i profeti con le divinità, e infine riescono a rivelare quella “verità” che la poesia sottintende, a conoscere “la legge della stella e la formula del fiore”.

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Huppertz

RACHEL HUPPERTZ, “ABSTRACT FLOWER”

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LA FRASE DEL GIORNO
Io sono una pagina per la tua penna. / Tutto ricevo. Sono una pagina bianca.
MARINA CVETAEVA, Poesie




Marina Ivanovna Cvetaeva (Mosca, 8 ottobre 1892 – Elabuga, 31 agosto 1941), poetessa e scrittrice russa. Divenuta una delle migliori voci del simbolismo russo, fu invisa al regime stalinista. Esule a Berlino e Parigi, tornò in patria nel 1939 alla ricerca del marito, fucilato dall NKVD e della figlia, in campo di lavoro. Disperata e isolata, si uccise nel 1941.


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