venerdì 5 agosto 2016

Parole, per esempio

 

JAIME GIL DE BIEDMA

ARTE POETICA

A Vicente Aleixandre

La nostalgia del sole sui terrazzi,
sul muro di cemento color colomba
– eppure così vivido – e il freddo
improvviso che quasi sorprende.

La dolcezza, il calore delle labbra, da soli
in mezzo alla strada familiare
come in una grande sala dove sono accorse
folle lontane come esseri amati.

E soprattutto la vertigine del tempo,
il grande abisso che si apre fin dentro l’anima
mentre in alto galleggiano promesse
che svaniscono, proprio come la schiuma.

È senza dubbio il momento di pensare
che il fatto di essere vivo esige qualcosa,
forse eroismo – o più semplicemente,
qualche umile cosa comune

la cui scorza di materia terrestre
tenere tra le dita, con un po’ di fede?
Parole, per esempio.
Parole di famiglia tiepidamente lise.

(Arte poética, da Compañeros de viaje, 1959)

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La poetica di Jaime Gil de Biedma si avvale di parole piane, non auliche: il poeta barcellonese cerca di riversare il linguaggio quotidiano nella poesia per avvicinarla alla gente: ed è con questo stile che racconta dunque le emozioni del momento, dell’amore, del vivere, semplicemente consumando quelle parole.

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Patio

FOTOGRAFIA © CARLES CERDA SANCHO

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LA FRASE DEL GIORNO
Io credevo di voler essere poeta, ma in fondo volevo essere poesia.
JAIME GIL DE BIEDMA, Antologia poetica




Jaime Gil de Biedma y Alba (Barcellona, ​​13 novembre 1929 -  8 gennaio 1990), scrittore spagnolo, considerato uno dei più importanti poeti della seconda metà del XX secolo e della Generazione del 50.Nel suo lavoro ha fatto ricorso al colloquialismo (con se stesso e con i suoi lettori) e all'ironia per evidenziare questioni sociali ed esistenziali.


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