mercoledì 15 ottobre 2008

Segnalibri


"Per una di queste stradicciole, tornava bel bello dalla passeggiata verso casa, sulla sera del giorno 7 novembre dell’anno 1628, don Abbondio, curato d’una delle terre accennate di sopra: il nome di questa, né il casato del personaggio, non si trovan nel manoscritto, né a questo luogo né altrove. Diceva tranquillamente il suo ufizio, e talvolta, tra un salmo e l’altro, chiudeva il breviario, tenendovi dentro, per segno, l’indice della mano destra".

Chi non ha riconosciuto la passeggiata di Don Abbondio all'inizio dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni? Ebbene, questo stralcio mi serve a introdurre l'argomento di questo post: un oggetto di uso pratico e comune che il povero curato di campagna non aveva, tanto che usava l'indice della mano destra per non perdere il segno nella lettura del breviario.

I primi segnalibri , come è universalmente testimoniato, apparvero sul finire del Cinquecento: uno dei primissimi fu il colpo di genio del legatore inglese Christopher Baker, che pensò di agevolare la lettura della regina Elisabetta I inserendo in una raccolta di testi sacri e di statuti del regno un nastro di seta incollato alla legatura.
Ma in un dipinto del 1470 di Carlo Crivelli, il Polittico di San Giorgio, conservato alla National Gallery di Londra, già appare un segnalibro, da un testo sacro tra le mani di San Paolo. Probabilmente anche prima di allora si infilava qualcosa tra le pagine per non perdere il segno. A me disgustano le "orecchie", ovvero il ripiegare l'angolo della pagina, che vedo fare da molti...

Quel piccolo nastro ideato da Christopher Baker divenne in breve un accessorio indispensabile e si trasformò: si staccò dal libro, diventando indipendente e quindi utilizzabile in più volumi, e poi, attorno al 1850, illustrato e decorato. Vi furono pezzi unici nei più svariati materiali e nelle più diverse tecniche, dal cartoncino ad acquarello alla stoffa ricamata, dal cuoio sbalzato alla lamina dorata.

Da lì si aprì la vasta possibilità dei multipli a stampa e infine del segnalibro pubblicitario. Il passo alla riproduzione di opere famose era già fatto. La funzione è divenuta così estetica.








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LA FRASE DEL GIORNO
La lettura è solitudine.
ITALO CALVINO, Se una notte d'inverno un viaggiatore

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