martedì 15 maggio 2012

Folate di chiarore


JOSÉ GOROSTIZA

LA LUCE CORTESE

Dispone il giorno in fila nel mattino
tiepide chiazze di luce per la città.
Si indovina quasi la primavera,
come se discendesse
in lente folate di chiarore.

La luce, la luce cortese
(se non ci fosse
la luce, invocheremmo un sorriso)
arrampicandosi leggera sui muri,
disegna l’imprecisa
illusione di un soffice convolvolo.
Ondeggia, danza e tremolando si fa iridescente!

E la città, con intimo candore,
sotto il duro metallo di una campana
risveglia l’inquietudine del mattino,
e si sfila in spicchi di colore.

Ha messo il Signore,
nel corso del giorno,
essenze di dolore
e un chiodo pungente di malinconia.

Per questo il chiarore, scendendo
in volute di canti,
accende un’allegria di donna
nello specchio grigio del cuore.

Se ieri abbiamo visto la luna, stemperata
su una cresta silenziosa di montagne...
se ieri l’abbiamo vista spargersi in una
indulgenza di lampada accorata
e ci duole sfiorare sulle ciglia
l’oro della luna.

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La luce del mattino, quella che arriva radente e prima che il sole si levi a picco nel cielo di mezzogiorno, avvolge le cose con i suoi colori d’iride, con il suo tocco leggero e delicato di tinte pastello, accendendo riflessi sull’inizio di un giorno di primavera che promette bellezza ma che sappiamo avrà comunque i suoi momenti di noia o di malinconia, e contrarietà e affanni. Ci sarà tempo per pensarci, durante il giorno, dice il poeta messicano José Gorostiza: ma ora abbandoniamoci al momento, all’allegria timida di questa luce che risuona degli echi delle campane e di un lontano canto di donna, mentre ci portiamo ancora negli occhi la dolcezza di ieri sera.

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FOTOGRAFIA © PHOTOGOTO

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LA FRASE DEL GIORNO
Nessun giorno è uguale all'altro, ogni mattina porta con sé un particolare miracolo, il proprio momento magico, nel quale i vecchi universi vengono distrutti e si creano nuove stelle.
PAULO COELHO, Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto




José Gorostiza Alcalá (San Juan Bautista, oggi Villahermosa, 10 novembre 1901 – Città del Messico, 16 marzo 1973), poeta e diplomatico messicano. Pubblicò solo due libri: Canzoni da cantare in barca (1925) e Poesie (1964) in cui cercò la purezza e la semplicità con uno spirito sottile e profondo.


2 commenti:

Vania ha detto...

...bella.....una intensa descrizione del "corso umano".

..la foto è speciale.

..per la frase del giorno...http://dinostramano.blogspot.it/2009/11/emozioni-daltri-tempi.html

ciaooo Vania

DR ha detto...

tristissimo il Coelho del link... eppure la vita talvolta è proprio così