venerdì 22 marzo 2013

La piazza a Venezia

 

SARAH KIRSCH

SPRECO

Con un senso di liberazione percorrevo
La piazza a Venezia quando mi venne in
Mente che lì c'erano delle pietre sulle quali
Era passato il tuo piede d'inverno.
Ho visto gli alberi verso il mare
Tignosi e il parco stentato.
Di notte, portata in giro per il canale
Ho seminato in acqua le tue lire.

(da Volo d'aquiloni, 1979 – Traduzione di Gio Batta Bucciol)

.

Volo d'aquiloni è una raccolta in cui Sarah Kirsch, scrittrice e poetessa tedesca, traccia il resoconto di un viaggio in Italia nel quale prova il senso di perdita delle radici per aver appena  dovuto lasciare la natia Germania Democratica comunista per riparare nella libera Berlino Ovest. In questi versi la possiamo accompagnare tra le pietre veneziane a inseguire il ricordo di un amore che non la ricambia più, che se ne è andato, è rimasto lontano come la patria perduta, “in tutt'altro è affaccendato”, librato in volo come un aquilone appunto, mentre “a noi rimane il resto del filo”.

.

93403

MATTHEW ALEXANDER, “AFTERNOON IN THE PIAZZETTA, VENICE”

.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Un'ombra assente / Getta / La sua ombra.
SARAH KIRSCH, Amor di cigno




Sarah Kirsch, pseudonimo di Ingrid Hella Irmelinde Bernstein (Limlingerode, 16 aprile 1935), poetessa tedesca. Figlia di un nazista convinto, cambiò il suo nome Ingrid in uno ebraico per protestare contro l’antisemitismo. Tedesca dell’est, discriminata per aver firmato una lettera di protesta, riparò a Berlino ovest nel 1977.


6 commenti:

Paolo ha detto...

Eccone un'altra che crede
che andare a
capo a cazzo
faccia poesia.

DR ha detto...

Mi piace questa tua poesia, Paolo. Anche l'a / capo diviso

DR ha detto...

in effetti mi dà alquanto fastidio quella divisione In/Mente

Vania ha detto...

...libera...mente:)
..in ogni senso.

ciaoo Vania

Vania ha detto...

..mi piace la poesia...è un P.s.:))

DR ha detto...

è una poesia sulla memoria... peccato appunto la divisione, ma potrebbe essere "colpa" del traduttore