mercoledì 10 luglio 2013

Mille baci e ancora cento

 

CATULLO

CARME 5

Godiamoci la vita, mia Lesbia, l'amore,
e il mormorio dei vecchi inaciditi
consideriamolo un soldo bucato.
I giorni che muoiono possono tornare,
ma se questa nostra breve luce muore
noi dormiremo un'unica notte senza fine.
Dammi mille baci e ancora cento,
dammene altri mille e ancora cento,
sempre, sempre mille e ancora cento.
E quando alla fine saranno migliaia
per scordare tutto ne imbroglieremo il conto,
perché nessuno possa stringere in malie
un numero di baci così grande

 

CARME 7

Mi chiedi con quanti baci, Lesbia,
tu possa giungere a saziarmi:
quanti sono i granelli di sabbia
che a Cirene assediano i filari di silfio
tra l'oracolo arroventato di Giove
e l'urna sacra dell'antico Batto,
o quante, nel silenzio della notte, le stelle
che vegliano i nostri amori furtivi.
Se tu mi baci con così tanti baci
che i curiosi non possano contarli
o le malelingue gettarvi una malia,
allora si placherà il delirio di Catullo.

(da Carmina – Traduzione di Mario Ramous)

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Queste poesie di Catullo si fondono l’una nell’altra. In effetti il Carme 7 sembra un po’ una variazione sul tema del 5: in quello c’è l’esortazione al godimento, in una sorta di premonizione del “Quant’è bella giovinezza / che si fugge tuttavia! / Chi vuol esser lieto, sia: /del doman non v’è certezza” del Rinascimento di Lorenzo il Magnifico e del “Gaudeamus igitur, iuvenes dum sumus” dei goliardi. Nel Carme 7 invece Catullo introduce la bella immagine dei granelli di sabbia – la spiaggia libica di Cirene, colonia greca divenuta pochi anni prima provincia romana. I baci dati a migliaia del Carme 5 non hanno più neppure bisogno di essere scompigliati, essendo ormai diventati miliardi e quindi neppure più numerabili. È un’immagine che Catullo apprezza molto, questa dei granelli, tanto che la riproporrà nell’imeneo del carme 61, canto dedicato a due sposi novelli: “Si provi a sommare i granelli / di sabbia nei deserti d'Africa, / le stelle che brillano in cielo, / chi vuol contare i vostri mille e / mille giochi d'amore”.

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auguste-rodin-the-kiss

AUGUSTE RODIN, “IL BACIO”, PARTICOLARE

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LA FRASE DEL GIORNO
I baci non sono anticipo d'altre tenerezze, sono il punto più alto
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ERRI DE LUCA, Il contrario di uno




Gaio Valerio Catullo (Verona, 84 a.C. – Roma, 54 a.C.), poeta romano. È noto per l'intensità delle passioni amorose espresse, per la prima volta nella letteratura latina, nel suo Catulli Veronensis Liber, in cui l'amore ha una parte preponderante, sia nei componimenti più leggeri che negli epilli ispirati alla poesia di Callimaco e degli Alessandrini in generale.

3 commenti:

Rosanna Bazzano ha detto...

Non riesco a immaginare una vita senza baci…

Catullo forever! :)

DR ha detto...

Anch'io non ci riesco :-)

Greta ha detto...

Uno splendido classico...