mercoledì 30 aprile 2014

Come una semplice porta

 

RAFFAELE CARRIERI

ATTESA DI NIENTE

La luce non mi è stata compagna
sulla terra né l'acqua sorella.
L'affabile acqua piovana
che materna addormenta
il vecchio gabelliere
e la giovane rana.
Avrei voluto chiudere il cielo
come una semplice porta
per restare una giornata
acquattato sull'erba
in attesa di niente.

(da Lamento del gabelliere, 1946)

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Riecheggiano Ungaretti questi versi di Raffaele Carrieri, poeta tarantino: c’è l’ansia del “Lasciatemi così / come una / cosa / posata / in un / angolo / e dimenticata”, l’amarezza di una giornata conclusa che non ha portato niente a un “forestiero in ogni luogo”, a un fuggiasco per autodefinizione. E si chiudono con un’invenzione degna di Magritte, quel cielo da chiudere come una porta su un sonno senza sogni. Tanto, domani è un altro giorno…

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Embellie

RENÉ MAGRITTE, “L’EMBELLIE”

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LA FRASE DEL GIORNO
Cieco vado col cieco vento, / Il mio corpo mi porta via.
RAFFAELE CARRIERI, Canzoniere amoroso




Raffaele Carrieri (Taranto, 23 febbraio 1905 – Pietrasanta, 14 settembre 1984), scrittore e poeta italiano. A quattordici anni abbandonò la città natale e viaggiò imbarcandosi come marinaio su bastimenti mercantili. Tornato in Italia fu per due anni gabelliere a Palermo. ”La mia poesia è tutta autobiografica; ispirata a fatti realmente accaduti, a viaggi, a soggiorni in paesi stranieri” scrisse di sé.

2 commenti:

Vania ha detto...

...deliziosa...compagna di giornate l'attesa di niente.

P.s...da rivalutare nella vita odierna.:)

ciaoo Vania:)

DR ha detto...

attesa di niente, felicità di niente, l'apologia delle piccole cose, che poi è l'anticamera della felicità