giovedì 9 ottobre 2014

Il corpo in ombra

 

RAFAEL ALBERTI

AMARANTA

“calzó de viento...”
                          Góngora

Biondi, lucidi seni di Amaranta,
limati da una lingua di levriero.
Portico di limoni, dal sentiero
disviati che alla tua gola monta.

Rosso, un ponte di riccioli sormonta
il volto e incendia i tuoi ondulati avorii.
Morde e ferisce dei denti il biancore,
curvo, per aria, ti innalza nel vento.

Solitudine dorme in ombratura,
calza il suo piede di zeffiro e scende
dall’alto olmo al mar della pianura.

E il corpo in ombra, oscuro, le si accende,
e gladiatrice, come brace impura,
tra Amaranta e il suo amante si distende.

(da Cal y canto, 1929)

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È un sonetto dall’alto tasso di erotismo questo del poeta spagnolo Rafael Alberti che ritrae la bella Amaranta in un gioco di luci che a tratti richiamano certi dipinti di Modigliani e in un abile incastro di metafore che costruiscono un chiaroscuro in cui la ragazza resta inarrivabile e inaccessibile con il suo corpo ideale immerso in un’atmosfera onirica.

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modigliani_03

AMEDEO MODIGLIANI, “NU COUCHÉ”

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LA FRASE DEL GIORNO
Ciò che veramente desidera colui che chiede la mano di una donna, è il resto del corpo.
ENRIQUE JARDIEL PONCELA, Massime minime




Rafael Alberti Merello (El Puerto de Santa María, 16 dicembre 1902 - 28 ottobre 1999), poeta spagnolo. Membro della Generazione del ‘27. Il suo lirismo si evolve da una poesia più intellettuale e astratta alla violenza satirica di opere quali Capital de la gloria (1936-1938) e infine a un più delicato e nostalgico intimismo.


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