martedì 11 novembre 2014

Al popolo del futuro


BILLY COLLINS
IL FUTURO


Quando alla fine ci arriverò –
e ci vorranno molto giorni e molte notti –
mi piace pensare che ci saranno altri in attesa
e che vorranno perfino sapere com’era.

E così mi abbandonerò al ricordo di un cielo particolare
o di una donna con un accappatoio bianco
o della volta in cui ho visto uno stretto molto angusto
dove si era svolta una famosa battaglia navale.

Poi squadernerò su un tavolo
una grande mappa del mio mondo
e spiegherò al popolo del futuro
dagli abiti sbiaditi com’era –

come le montagne si alzavano tra le valli
e questa era detta geografia,
come le navi cariche di merci percorrevano i fiumi
e questo era detto commercio,

come il popolo di questa zona rosa
si spostava in questa zona verde chiaro
e come incendiava e uccideva chiunque trovasse
e questa era detta storia –

e loro ascolteranno, con lo sguardo gentile e in silenzio,
mentre altri arriveranno a unirsi al cerchio,
come onde che non si allontanano,
ma si muovono verso un sasso lanciato in uno stagno.


(The Future, da Balistica, Fazi, 2011 – Traduzione di Franco Nasi)

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È una poesia sul futuro questa di Billy Collins – quasi una scena fantascientifica in cui un visitatore con la macchina del tempo arriva in un ignoto domani -ma tratta in realtà della conoscenza e della memoria storica, della diffusione del sapere umano e della sua conservazione. E la poesia, come considera Collins, è uno strumento principe della conoscenza, visto che “gli scrittori di romanzi sbirciano dentro le finestre altrui, il poeta guarda fuori dalla propria finestra e registra come vede il mondo”.
 
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kiln-people
IMMAGINE © AYAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Non si legge poesia per scoprire qualcosa dell’autore, ma si legge poesia per scoprire qualcosa di se stessi.
BILLY COLLINS




William Collins, detto Billy (New York, 22 marzo 1941), è un poeta statunitense. Dopo aver insegnato letteratura inglese al Lehman College nel Bronx per oltre 50 anni, ora è in pensione. Le sue poesie raccontano con ironia la vita dell’America borghese e suburbana.


5 commenti:

Rosanna Bazzano ha detto...

Il futuro sempre necessario al presente…
Ciao!

Bello anche l'aforisma, vero!

Francesco ha detto...

quello che siamo e faciamo adesso è cronaca, quello per cui saremo ricordati è la nostra storia.
un caro saluto
Francesco

DR ha detto...

E soprattutto bisogna fare tesoro degli errori compiuti per non ripeterli.

L'aforisma è pura verità, Rosanna

Paolo ha detto...

Una visione ben raccontata. Però quelli che ascoltano in silenzio e dolcemente non sono uomini, ma macchine dell'ospedale psichiatrico tutto per l'ultimo uomo ( un poeta, ovviamente...)

DR ha detto...

i poeti, i visionari sono un po' matti in effetti