lunedì 20 aprile 2015

E le tue braccia d’uomo

 

MARIA LUISA SPAZIANI

LO SPIRITO HA BISOGNO DEL FINITO

Lo spirito ha bisogno del finito
per incarnare slanci d’infinito.
Parlo con l’angelo, e le tue braccia d’uomo
soltanto lo traducono ai miei sensi.

Dove comincia l’ala? Dove nascono
musiche di tamburi di tempesta?
Amarti è sprofondare, è una foresta
sfumante in cieli altissimi.

(da La traversata dell’oasi, Mondadori, 2002)

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“Tu, realtà e metafora, luminoso / corpo dal doppio segno. Tu moneta / d’inscindibile faccia, bianco cigno / che ingloba il suo riflesso”: l’anima ha bisogno del corpo per elevarsi, per andare di là del finito, per scavalcare l’immanente: non è un paradosso, è l’uomo che traduce la voce dell’angelo perché possa essere intesa, è l’amore che trascende la finitudine umana e che può fare sì che una foresta “sprofondi” in un abisso di cieli in questa poesia di Maria Luisa Spaziani.

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Woodman

FRANCESCA WOODMAN, “ANGEL SERIES”

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LA FRASE DEL GIORNO
Così gli occhi degli angeli, castagne / che hanno perso il riccio. Il Paradiso / è quella svestizione, ogni segreto / è arrivare al cuore.
MARIA LUISA SPAZIANI, La traversata dell’oasi




Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.


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