giovedì 2 luglio 2015

La bellezza del cielo

 

CLAUDIO RODRÍGUEZ

CIELO

Ora come non mai mi è necessario
che guardi il cielo. Senza fede e solo,
in questo secco mezzogiorno, alzo
gli occhi. E è la stessa verità di prima,
anche se cambia il testimone. Rischi
senza leggenda d’avventura né angeli,
neppure quell’azzurro della patria.
Costa denaro respirare l’aria,
senza compenso, gli occhi in su, vedere
una grazia accettare che non sta
nei sensi ma gli dà nuova salute,
li acuisce e ricolma. Questo dono
basta al mio amore, come la bellezza
che non merito e merita nessuno.
Oggi ho bisogno più che mai del cielo.
Non che mi salvi, solo m’accompagni.

(da Alleanza e condanna, 1965 – Traduzione di Francesco Luti)

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Claudio Rodríguez, poeta spagnolo, nel 1960 si trasferì in Inghilterra, all’Università di Cambridge: lì si innamorò dei poeti romantici inglesi, che influenzarono notevolmente da quel momento la sua poesia, come in questa ode elevata al cielo, a quell’immensa coperta spesso azzurra che ci sovrasta, che ci sa donare il suo fascino e che silenziosamente parla al nostro spirito di grazia, d’amore, di vita, di bellezza.

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Cielo

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

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LA FRASE DEL GIORNO
Cieco chi guarda il cielo senza comprenderlo: è un viaggiatore che attraversa il mondo senza vederlo; è un sordo in mezzo ad un concerto.

CAMILLE FLAMMARION, Le stelle e le curiosità del cielo




Claudio Rodríguez García (Zamora, 30 gennaio 1934 – Madrid, 22 luglio 1999),  poeta spagnolo. Inquadrato nella Generazione degli annii '50, ha ricevuto nel corso della sua vita i più importanti premi di poesia in Spagna, e il suo primo libro (Dono dell'ebbrezza, 1953) è stato valutato dalla critica come uno dei più brillanti della poesia spagnola nella seconda metà del  XX secolo.


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